Tragedia in cinque atti di J.C.F. Schiller, pubblicata anonima nel 1781 e
rappresentata nel 1782 a Mannheim. È una delle opere più
significative dello Sturm und Drang. Vi si narra la storia di Carlo Moor che,
pentito della propria vita dissipata, scrive al padre chiedendo perdono; ma la
lettera è sottratta dal fratello Franz, il quale riesce a far giungere a
Carlo una risposta di condanna. Il protagonista allora, deluso, si pone a capo
di una banda di masnadieri; al suo ritorno a casa scopre che il fratello Franz
ha tentato invano di conquistare la sua fidanzata Amalia e ha imprigionato il
padre. Uccide allora il fratello; ma il padre, liberato, ancora ignaro, ne muore
di dolore; infine Carlo, dopo aver ucciso Amalia che sempre ama, ma di cui si
sente indegno, si costituisce alla giustizia. Ineguale ed eccessiva, questa
prima tragedia di Schiller ne rivela però il genio drammatico con una
costruzione salda e con una magnifica ricchezza di effetti. Alla tragedia si
ispira il melodramma in quattro parti di Giuseppe Verdi, libretto di Andrea
Maffei, rappresentato per la prima volta a Londra il 22 luglio 1847.